Sindrome da alienazione genitoriale

23 Nov 2010 by

Nell’ambito dei conflitti derivanti dalla separazione, si parla sempre più spesso di “Sindrome da alienazione genitoriale, o parentale”, o PAS (dall’inglese Parental Alienation Syndrome). Di che cosa si tratta?

Si è definito in questo modo l’atteggiamento di un genitore, detto “prevalente”, in particolare colui che convive con i figli, che con un progetto preciso e preordinato distrugge la figura dell’altro genitore agli occhi dei bambini, fino al punto da causare nei minori un vero e proprio rifiuto anche solo a incontrare l’altra figura genitoriale. E’ chiaro che non possiamo parlare di PAS se sussistono dei motivi reali e concreti alla base del rifiuto dei figli (es. violenze, o comportamenti gravemente negativi).

Si tratta senza dubbio di un comportamento gravemente lesivo del diritto del minore alla bigenitorialità, che il legislatore del 2006 ha voluto fortemente preservare con l’introduzione delle norme sull’affidamento condiviso.

Ma come si interviene, in caso di PAS? Il tentativo di risolvere la situazione non può prescindere dall’attenta valutazione, caso per caso, dei rapporti che legano ogni componente della famiglia, così da poter attuare gli interventi più opportuni e più realmente rispondenti all’interesse del minore, soggetto che tutti insieme, giudici, avvocati, operatori sociali, dobbiamo salvaguardare e difendere.

Il giudice potrà avvalersi di una consulenza tecnica, svolta da uno psicologo, che approfondisca le relazioni all’interno della famiglia e la situazione psicologica dei bambini, e nei casi più gravi potrà poi disporre addirittura l’allontanamento del minore dal genitore con cui convive, collocandolo ad esempio per un periodo in una comunità, al fine di valutare in che modo ripristinare i corretti contatti con il genitore “rifiutato”. Noi avvocati dobbiamo prospettare ai nostri clienti il rischio di ipotesi come questa, e invitarli a riflettere, se sospettiamo di trovarci davanti a un caso di PAS, a lasciare da parte rabbia e rancore per concentrarsi, invece, sul benessere dei propri figli. Non è sempre facile, ma è importante proseguire il percorso alla ricerca della vera giustizia, che è la tutela dei soggetti deboli, come i nostri bambini.

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